Vince il Mondiale ma lo festeggia…da morto: il dramma in F1

Vincere il Mondiale di F1 è il sogno di tutti i piloti, ma in questo caso è stato davvero molto strano e doloroso ciò che è accaduto.

Poter vincere un Mondiale di Formula 1 è sicuramente il grande traguardo di tutti i piloti che vogliono iniziare questo tipo di carriera, con alcuni campioni che sono stati in grado di scrivere pagine memorabili della storia di questo sport, peccato che in certi casi sono successi dei fatti a dir poco sconvolgenti che sono stati in grado di lasciare tutti senza fiato, come nel 1970 dove il festeggiamento fu davvero molto cupo e triste.

Incidente mortale F1 (Ansa Foto)
Incidente mortale F1 (Ansa Foto)

Per poter vincere il Mondiale di F1 servono davvero tante caratteristiche che solo dei grandi campioni possono ottenere, prima di tutto un talento tale che gli consenta di poter arrivare a guidare una delle vetture più importanti in assoluto all’interno del circus, con Jochen Rindt che è stato sicuramente uno dei migliori della sua generazione.

L’austriaco era arrivato a guidare una Lotus, una vettura che tra gli anni ’60 e ’70 era sicuramente tra le più dominanti in assoluto, con il 1970 che stava andando davvero tutto per il verso giusto, tanto che il ragazzo dichiarò addirittura che secondo lui avrebbe pagato nel finale di stagione perché aveva avuto grande fortuna durante l’anno.

Purtroppo il dramma arrivò in occasione del Gran Premio di Monza, una tappa che avrebbe potuto già regalargli il titolo mondiale con ben tre gare d’anticipo e invece lo portò solamente alla morte, in una situazione davvero incredibile.

Jochen Rindt muore a Monza e poco dopo è campione

Il vantaggio che Rindt aveva accumulato nel corso del campionato era tale da poterlo rendere davvero certo del successo, peccato che a tre gare dal termine qualcuno provò nella clamorosa e ingiusta rimonta, come il ferrarista Jacky Ickx e divenne così fondamentale il sostituto dell’austriaco, ovvero Emerson Fittipaldi.

Dopo il successo del belga in Canada, arrivò per fortuna il successo proprio del giovanissimo Rato brasiliano negli Stati Uniti, relegando così il ferrarista al quarto posto e permettendo di ottenere il titolo mondiale nonostante non fosse più in vita, unico caso nella storia dell’automobilismo dove il campione è stato eletto come tale purtroppo Post Mortem, una situazione che ci auguriamo senza ombra di dubbio di non dovere mai più vedere e non dovere mai più commentare, rispettando la memoria di Jochen Rindt.

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