Il pilota spaventa tutti: “Ho pregato Dio che il motore non esplodesse”

Dopo una gara corsa benissimo il pilota spaventa tutti ammettendo che temeva l’esplosione del motore della sua monoposto: fan scioccati!

Dopo una gara corsa egregiamente il titolare della monoposto VF-22 numero 20 ha scioccato tutti i fan festanti, divertiti ed emozionati dalla grande gara di cui hanno potuto godere con parole così forti da stonare tantissimo in un momento di gioia come quello. Nonostante i progressi tecnologici le monoposto rimangono bolidi che talvolta possono essere estremamente pericolosi, ne sa qualcosa Kevin Magnussen che ha rivelato di aver temuto l’esplosione del motore della sua monoposto di Haas mentre guidava egregiamente al Red Bull Ring durante l’ultimo Gran Premio disputato in Austria.

Haas di Magnussen
LaPresse

Nessuno si era accorto di nulla, alcun dato telemetrico aveva rilevato il problema e sembrava tutto ok per i meccanici e gli ingegneri del muretto Haas, ma proprio come il comandante Chesley “Sully” Sullenberger percepì il pericolo dopo il rompimento dei motori del suo aereo così Kevin Magnussen ha sentito che qualcosa all’interno della sua Power Unit Ferrari montata sulla sua VF-22 di Haas non stava girando come avrebbe dovuto.

E aveva ragione, purtroppo: il ragazzo si è accorto di un guasto o che comunque qualcosina non funzionava a dovere e nonostante tutta la tecnologia del pianeta terra non l’avesse rilevata l’esperienza del pilota ha fatto la differenza, accorgendosi di un problema che stava nascendo silenzioso nel motore della monoposto.

Eppure Kevin Magnussen ha scelto di rischiare, ha tirato dritto ed ha battagliato ferocemente con gli avversari andandosi per altro a prendere una buonissima ottava posizione sul Red Bull Ring mentre il compagno di scuderia Mick Schumacher si è classificato sesto.

Sceso dalla monoposto si è poi andato a prendere l’abbraccio dei meccanici del muretto e i complimenti dei tifosi della Haas lì presenti a Spielberg per il Gran Premio d’Austria, ma non appena è giunto davanti ai microfoni la musica è leggermente cambiata. I giornalisti si sono congratulati con lui ma alla domanda su cosa questa gara gli avesse lasciato ha risposto “preoccupazione, ho avuto un problema al motore che non mi ha fatto stare tranquillo, ero molto preoccupato che potesse esplodere“.

I giornalisti presenti a questa risposta sono chiaramente rimasti spiazzati ed il loro sorriso si è tramutato in espressione seria e scioccata, andando così a chiedere lumi circa questo problema e Magnussen ha risposto che “il problema si è presentato ogni volta che davo gas mentre mi trovato a bassissimo regime, quindi dovevo usare una marcia in meno in ogni curva. Ho pregato Dio che il motore non esplodesse“.

Il problema al motore della sua Haas, che poi ricordiamo essere una potentissima Power Unit di Ferrari, va ancor di più a sottolineare la magnifica gara corsa da Kevin Magnussen: non in molti si sarebbero accorti di un problema simile ne tantomeno una volta occorsogli sarebbero riusciti a terminare la gara rimanendo concentrati ed impassibili davanti al rischio, e forse proprio questa esperienza e questo sangue freddo stanno facendo riflettere Haas sul futuro del ragazzo che invece sembrava poter salutare a fine stagione.

Kevin Magnussen e Haas competitivi ma senza sviluppi

Finalmente vediamo una Haas competitiva e degna di esser chiamata scuderia di Formula Uno, dopo anni bui e difficili dove solamente nel 2018 si è avuti una Haas competitiva che terminato la Classifica Costruttori in quinta posizione ora le due monoposto bianche e rosse sembrano esser tornate su livelli ottimali.

Gunther Steiner, il Team Principal del team satellite Ferrari, sta facendo un grande lavoro non solo con le monoposto ma anche con i piloti, andando a rinunciare ai soldi facili del ricchissimo ma scarsissimo Nikita Mazepin e di suo padre preferendogli invece l’esperienza di Kevin Magnussen ed il giovane talento cristallino di Schumacher Jr.

Proprio Kevin Magnussen sta facendo un ottimo lavoro in Haas essendo andato quest’anno a punti in cinque occasioni su undici Gran Premi, complici tre ritiri non per colpa sua però, ed i cinque milioni di stipendio percepiti stanno facendo ragionare il Team Principal di Haas: con uno Schumacher sempre più maturo e forse in direzione Alfa Romeo, meglio tenerlo uno come Magnussen o varare un rimpasto e promuovere magari due giovani?

Quesito complicato al momento al quale risponde e Gunther Steiner dovrà pensarci bene, ma ora che la Haas è competitiva verosimilmente si procederà col mantenere Kevin Magnussen prima guida e promuovere un giovane talento dalla Formula 2 o Formula 3 (Enzo Fittipaldi, Arthur LeCLerc…) da affiancargli qualora Mick Schumacher venisse spostato in un’altra scuderia sempre con Power Unit di Ferrari.

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