Atletica, il pene esce dai pantaloncini: le telecamere filmano tutto (Video)

Clamorosa gaffe di un atleta durante la 400 metri del decathlon: l’inconveniente lo limita e lui non può che arrivare ultimo.

Una scena al limite tra l’ironico e il grottesco. Probabilmente l’unico caso al mondo di questo genere, che ha avuto luogo a Cali, in Colombia, durante una gara d’atletica. Nei 400 metri del decathlon, un atleta italiano ha visto uscire il pene fuori dai pantaloncini ed ha tagliato il traguardo per ultimo.

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LaPresse

Non è ancora chiaro se arriveranno o meno squalifiche, multe e simili al ragazzo, sfortunato protagonista di un episodio destinato, nel bene e nel male, a rimanere nell’immaginario collettivo degli appassionati d’atletica e non.

Atletica, Nonino arriva ultimo col pene fuori dai pantaloncini

Cali, Colombia, 4 agosto 2022. Una data come tante per il mondiale di atletica leggere under 20 che si sta disputando in Sudamerica. La prossima gara è una 400 metri del decathlon a cui partecipa anche un atleta italiano: Alberto Nonino, friulano.

Il giovane parte in maniera aggressiva e si fa largo tra i contendenti, quando le immagini lo ritraggono in difficoltà nel proseguo della corsa e intento, troppo frequentemente, a toccarsi i pantaloncini durante quest’ultima.

A dargli problemi, ed è difficile persino scriverlo vista l’unicità e il clamore che una notizia del genere possiede, è il pene. Nonino probabilmente non indossava lo slip contenitivo: un must per l’atletica, così come per tanti altri sport.

In scena ci è andato quindi un momento imbarazzante, che lo ha visto cercare a fatica di porre rimedio all’incoveniente per 6 volte: tante se ne riescono a contare dalle immagini che di seguito vi riportiamo. Un fattore che, purtroppo, ha condizionato pesantemente la gara del friuliano, finito in ultima posizione a causa dei tentativi fatti per evitare che la situazione peggiorasse ancora.

Sono già partite le crociate al ragazzo, tra chi ironizza un momento che gli desterà imbarazzo per ancora molto tempo e chi invece lo condanna per la superficialità con cui ha approcciato la gara. Di fatto, se avesse avuto il giusto materiale addosso, probabilmente non avremmo assistito ad uno dei momenti più imbarazzanti e grotteschi che l’atletica e lo sport in generale ci hanno regalato negli ultimi anni.

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