Tra le cadute più brutte e spaventose della storia della MotoGp: ve la ricordiamo oggi, con un pilota di punta Ducati coinvolto.
La prima cosa che insegnano in sella ad una moto riguarda la caduta: presto o tardi, arriverà. Ogni centauro che si rispetti è caduta almeno una volta, riportando ferite più o meno gravi. Fa parte della sella, è come acquistare un pacchetto completo: lo sanno in particolar modo i piloti della MotoGp.
Tante cadute che hanno fatto la storia di uno degli sport più belli al mondo. Alcune rocambolesche, altre quasi divertenti, ma molto spesso traumatiche e, di rado, davvero tragiche con la scomparsa di uno dei protagonisti. La MotoGp, per esempio, ancora piange quella caduta che si è portata con sé Marco Simoncelli nell’ottobre del 2011, durante il GP della Malesia.
Altre ancora sono state davvero turbanti alla vista, ma si sono poi, fortunatamente, risolte in breve. Una di queste, esteticamente terribili, ha da poco compiuto 12 anni addirittura: per ricordarla bisogna fare un salto indietro al 2009, quando, a giungo, la MotoGp correva a Barcellona per il Gran Premio della Catalogna.
Poco prima di metà giugno, come di consuetudine, la MotoGp si era spostata in Spagna. Sotto i riflettori, il GP della Catalogna, che ha segnato un grande spartiacque per la stagione del motomondiale. A contenderselo, allora, erano in diversi: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Daniel Pedrosa e Casey Stoner.
Alla fine, il titolo di Campione del mondo se lo portò a casa il Dottore, che proprio in Catalogna scrisse un pezzo di storia con la bagarre finale, indimenticabile, messa in piedi con Lorenzo, padrone di casa. Due giorni prima, però, l’intero ambiente della MotoGp era rimasto col fiato sospeso.
Durante le prove libere, infatti, Casey Stoner, allora pilota Ducati, rimase coinvolto in una caduta spaventosa che per molti rischiava d’essere la pietra tombale su una carriera comunque finita qualche anno dopo e troppo presto.
Il pilota australiano, nonostante la scioccante uscita di pista che vi riportiamo di seguito, riusì ad arrivare sul podio la domenica e a segnare il giro veloce della pista in 1.42.858. Una prova che i tantissimi quotidiani, sportivi e non, definirono eroica da parte dell’ex campione della MotoGp.
Anni dopo resta tanto rammarico quando si parla delle gesta del pilota australiano, fermato anzitempo da problemi intestinali che lo hanno insopportabilmente accompagnato per gran parte della carriera: chissà se, senza questi, avrebbe scritto altre memorabili pagine della MotoGp.
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