Una danza celebrativa, che in Serie A ha visto in un giocatore bianconero il suo iniziatore: è stato lui ad inventarla? Scopriamolo insieme.
Il calcio, soprattutto negli ultimi vent’anni, ha visto celebrare i gol in maniera sempre più curiosa e particolare. Sono lontane le corse incredule di Tardelli, come quella di Spagna ’82, o i semplici sorrisi ai tifosi mentre si sbandieravano le braccia al cielo.
Oggi ogni calciatore ha una sua particolare esultanza, e chiaramente quando la caratura dell’atleta è di un certo livello, questa spesso diventa “virale”, anche a causa dei tanti social che la ripropongono continuamente.
Dal Duemila ad oggi, la Juventus ha potuto ammirare la “linguaccia” di Del Piero, certamente la celebrazione più iconica, ma anche la Dybala Mask dell’omonimo fantasista argentino, oggi alla Roma.
Ce n’è una, però, comparsa per la prima volta quest’anno, che ha subito preso piede sui social e che per alcuni è stata inventata proprio da un calciatore della Juventus: di chi si tratta, e in cosa consiste?
Stiamo parlando di uno dei calciatori che fa più discutere i tifosi bianconeri, e in generale gli appassionati di calcio nostrano: Moise Kean. La promessa proveniente dal vivaio della Vecchia Signora sta vivendo stagioni da alti e bassi, e questa non fa eccezione.
Dopo un mese da fuoriclasse -quello di novembre- in cui il centravanti ventiduenne ha trasformato in oro pressoché ogni pallone toccato, l’apporto di Moise in termini di gol ed assist è drasticamente sceso.
Nella partita contro l’Hellas Verona risalente proprio allo scorso autunno, Kean ha segnato il gol dello 0-1 che poi è valso i tre punti: a prendersi i riflettori è stata la sua esultanza, più che la marcatura.
L’attaccante piemontese è corso sotto il settore ospiti saltellando, e portando simultaneamente le mani al volto mimando gli occhiali. Un’esultanza esilarante, ma che in realtà si è già vista nel mondo dello sport.
Apparteneva, originariamente, al giocatore di football americano scolastico Allen Davis, che così celebrava ogni meta. Il suo soprannome, Griddy, ha dato il via alla Griddy dance, ripresa dallo stesso Kean ma anche da calciatori come Leao del Milan.
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