Lutto nel calcio: addio all’uomo che ha salvato la Nazionale

Si è spento uno dei professionisti più amati del calcio italiano: Fino Fini, per oltre trent’anni al servizio dell’Italia e di Coverciano.

Quando se ne va una leggenda piangono tutti, a qualsiasi età esso si sia spento o di chiunque si parli, quando qualcuno prova ammirazione per una persona che scompare il dolore è irrefrenabile e incontrollabile. L’Italia si stringe attorno ai cari di Fino Fini, leggendaria figura della Nazionale italiana e del centro di Coverciano.

lutto Fino Fini
Pixabay

Professionista esemplare, uomo buono di cuore amato da tutti i suoi colleghi e da tutto l’universo calcio italiano. Se ne è andato a novantadue anni per cause naturali, ma nonostante la lunga vita vissuta nessuno era pronto a salutare Fini.

Medico della Nazionale italiana per vent’anni, dal 1962 al 1982, ha partecipato a sei spedizioni mondiali: Cile 62, Inghilterra 66, Messico 70, Germania Ovest 74, Argentina 78 e Spagna 82, anno in cui ci laureammo campioni del mondo. È inoltre stato medico della Nazionale juniores dal 1958 al 1970.

Per trent’anni, dal 1967 al 1996, è stato direttore del Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi, ovvero Coverciano. Nel 2000 ha ideato e inaugurato il Museo del Calcio, gettonatissimo tutt’oggi da tutti gli amanti del calcio.

Nella sua lunga ed interminabile carriera, che l’ha consacrato nell’Olimpo delle eccellenze italiane in ambito calcistico (e medico), la memoria storica del calcio italiano Fino Fini ha collaborato con innumerevoli CT a loro volta leggendari: Ferruccio Valcareggi, Fulvio Bernardini e Enzo Bearzot su tutti.

Fino Fini: chi è, carriera e onorificenze

Nato a Firenze nel lontanissimo 1928, il dottor Fino Fini è sempre stato considerato un luminare in ambito medico. Praticamente al servizio del calcio italiano dal ’58 al 2000, il dottor Fini si è spento all’età di novantadue anni e di recente è stato introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano.

Su iniziativa del Presidente della Repubblica è stato nominato nel 1978 Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 1982 ha ricevuto l’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Fino Fini ha inoltre pubblicato tre opere letterarie riguardo gli infortuni nello sport, l’alimentazione corretta per l’atleta e i test utili nello sport. È stato anche membro della Fondazione Artemio Franchi Onlus.

In vita ebbe a che dire nel 1966 col CT Fabbri che lo riteneva responsabile dell’infortunio di Giacomo Bulgarelli, a detta del CT avvenuto per causa di Fini e dei suoi esperimenti non andati a buon fine. L’accusa non trovò riscontri e anche il calciatore si dissociò da questi attacchi al dottore.

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