“Vai e vinci amico mio”, il gesto in Ferrari che ha commosso il mondo

La Ferrari è sempre stata vista come la Scuderia più importante del mondo, con il suo nome che è diventato leggenda anche per alcuni momenti.

Se c’è stato un nome in grado di diventare iconico in giro per il mondo delle quattro ruote, quello è sicuramente quello della Ferrari, con la Rossa di Maranello che ha accresciuto sempre di più il proprio fascino grazie a una serie di vittorie iconiche e leggendarie, con la Scuderia italiana che è diventata davvero sempre più importante nel corso degli anni ed ecco dunque perché ancora oggi si tratta a tutti gli effetti di un mito.

Ferrari F1 (Ansa Foto)
Ansa Foto

La Ferrari è sempre stata vista come la più importante Scuderia che ci potesse essere in F1, anche se per tantissimo tempo non è mai riuscita a vincere il Mondiale, con un digiuno che è durato per ben 21 anni il più lungo di sempre nella storia della Rossa dal 1979 al 2000, ma è proprio alla fine degli anni ’70 che accadde un qualcosa di unico.

Il titolo del 1979 infatti era una questione tra Ferrari e Renault, con la casa francese che stava cercando di recuperare il più possibile e a Monza avrebbe dovuto accorciare le distanze con Jabouille e Arnoux, ma il il vero rivale di Scheckter era il compagno di squadra Villeneuve.

La rottura del motore da parte delle due macchine francesi permise così alle Rosse di poter andarsene indisturbate, ma nonostante il canadese avesse la possibilità di poter vincere il Mondiale superando il compagno di squadra, considerando infatti come stesse andando molto più veloce, decise di fargli da fido scudiero e lo accompagnò fino al traguardo.

Villeneuve scorta Scheckter al traguardo e fa vincere la Ferrari

Questo è stato uno dei momenti più alti della storia di Gilles Villeneuve, un ragazzo che sicuramente avrebbe meritato di vincere un Mondiale e quella avrebbe potuto essere la sua grande occasione, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che solamente 3 anni dopo avrebbe trovato la triste morte a Zolder.

L’Aviatore rimane comunque ancora oggi uno dei piloti in assoluto più amati nella storia della Ferrari, con il suo nome che non potrà mai essere dimenticato e soprattutto quel giorno Monza fu davvero determinante per poter portare alla vittoria il compagno di squadra Jody Scheckter, con il sudafricano che vinse solamente quell’anno il titolo di campione del mondo e già dalla stagione successiva decise di ritirarsi in quanto aveva già ottenuto il massimo della propria carriera.

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