Il valevole asso di Red Bull trionfa ancora: a Singapore il bravo Sergio Perez vince e si attesta come numero uno in determinate condizioni.
Sergio Perez è sempre stato un ottimo pilota e pur non avendo mai brillato nelle categorie inferiori, né vinto alcuna competizione, appena salito in Formula Uno ha subito dimostrato di che pasta fosse fatto dimostrandosi costante e particolarmente bravo in determinate condizioni di circuito: questo suo innato talento è stato ribadito con la vittoria del Gran Premio di Singapore.
Oggi Sergio Perez ha trentadue anni ed è considerato un pilota formidabile, non a caso sono due anni che corre in Red Bull, ma come tutte le storie di consacrazione sportiva il suo talento non ha mai portato grandi titoloni sui giornali o foto con mille coppe in mano prima di quest’anno, anzi, è sempre passato molto silenziosamente sotto traccia non avendo mai vinto alcuna competizione cadetta.
Eppure appena salito in Formula Uno subito abbiamo capito che Perez era particolarmente bravo in due cose, e per la seconda ormai è considerato il migliore incontrovertibilmente: la prima è che Checo è un pilota costante che sa andare regolarmente a punti e a podio senza strafare, la seconda è che sui circuiti cittadini non dà scampo e vince quasi sempre lui.
Lo score del Principato di Monaco, Baku e Singapore parla chiaro: primo classificato, secondo a podio, ancora primo. Non c’è scampo e non lascia chance a nessuno, sui circuiti cittadini il buon Checo è imbattibile, anche quando parte dietro vince lui: a Monaco partiva terzo dietro le due Ferrari, sia a Baku che a Singapore partiva secondo dietro Charles LeClerc… eppure in due occasioni ha vinto lui, in una è arrivato secondo ed in tutte e tre le corse si è piazzato davanti ad entrambe le Ferrari e ad entrambe le Mercedes.
Checo è così, un ottimo compagno di squadra che aiuta Verstappen quando può, un grandissimo pilota quando può correre ed offendere per conto suo, uno che si è fatto da solo nel tempo dopo una lunghissima gavetta.
Oggi Perez è uno stimato pilota ed un asso di Red Bull, ma ne ha dovuta fare di strada per arrivare a guidare un bolide del genere per una scuderia di primissimo livello, e quella strada lunghissima e tortuosa percorsa si chiama gavetta.
Non tutti la fanno, c’è chi nasce talentuoso e chi figlio d’arte, c’è chi è aiutato e chi si aiuta coi soldi, e poi c’è chi come Perez guida per dieci anni catorci o vetture di serie B e si piazza comunque in otto stagioni su dieci in Top 10.
Perché parliamone, c’è chi fatica a starci e guida Alfa Romeo, BWT Alpine o McLaren, mentre il povero Checo è cresciuto guidando cancelli (o poco più) come le monoposto di Racing Point e Force India. Oggi invece guida per Red Bull e dopo due quarti posti consecutivi è alla caccia di LeClerc per la seconda posizione.
Tegola per l'Inter, Chivu non avrà a disposizione una pedina importante nel Mondiale per Club:…
Non c'è pace per Matteo Berrettini, gli ultimi aggiornamenti non sono purtroppo incoraggianti per lui:…
Arriva l'annuncio che nessuno si aspettava, al centro di tutto Max Verstappen: nuovo team in…
Il tecnico rossonero, dopo il suo ritorno, prepara un grande colpo che potrebbe concretizzarsi molto…
Dopo la splendida finale di Parigi, fioccano le opinioni degli addetti ai lavori sul valore…
Il tennista romano, ancora alle prese coi dolori che ne hanno causato il ritiro a…