Metamorfosi Cristiano Ronaldo: il segreto per rimanere a grandi livelli

Dopo alcune esperienze difficili Cristiano Ronaldo ha fatto i conti con se stesso: la metamorfosi gli è necessaria per rimanere a livelli top.

Non c’è pace per Cristiano Ronaldo. In campo quasi non sembra più lui, le squadre lo snobbano sul mercato e il rapporto coi compagni sembra compromesso. È davvero finita l’era calcistica del fenomeno portoghese? Non ancora, ma c’è bisogno di un cambiamento. CR7 deve stravolgere il suo modo di giocare, autoimporsi una metamorfosi affinché possa rimanere determinante in un calcio pregno di giovani talenti e fresche leve.

Cristiano Ronaldo
LaPresse

Sapevamo tutti che questo giorno, prima o poi, sarebbe arrivato. Il giorno in cui avremmo crocefisso CR7 sull’altare calcistico del sacrosanto dubbio amletico irrisolto “è ancora determinante o è un calciatore finito?“. Inevitabile, tocca a tutti prima o poi: Leo Messi è avvertito.

L’ultimo Ronaldo in effetti non piace granché, non che sia troppo diverso da quello visto in passato caratterialmente, intendiamoci, qui si parla di campo. L’attaccante portoghese non sembra più lui: scarsamente determinante, poco cercato dai compagni, non elitario e carismatico. Gli avversari non hanno più paura di lui, soprattutto.

Certo, a 37 anni è più che normale che un calciatore sia arrivato ad imboccare il viale del tramonto. E invece no, non uno come lui. Cristiano è diverso, può ancora contare su una preparazione fisica eccellente da ventenne e nei piedi ha ancora potenza e giocate! Dunque non è finito CR7, ma forse è terminato un percorso tattico che adesso richiede una svolta.

Parlandoci chiaramente, nonostante un gran numero di gol segnati le sue prestazioni recenti sia al Manchester United che alla Juventus, così come in Nazionale, sono state oltremodo deludenti. Non a caso di recente il tecnico ten Hag lo ha panchinato coi Red Devils e lui di tutta risposta ha rescisso il contratto.

Cristiano Ronaldo può tornare a grandi livelli? Sì, cambiando stile di gioco

Che ci crediate o no uno come CR7 ad oggi è senza squadra. Svincolato, come un qualsiasi calciatore over 30 a cui nessuno vuole pagare l’ingaggio poiché ritenuto arrivato a fine corsa. Eppure i numeri non sono scoraggianti, a dimostrazione che qualche ragno dal buco il fenomeno portoghese può ancora cavarlo.

L’anno scorso ha segnato in tutto 24 gol stagionali, con i bianconeri invece ha esordito nel 2018 con 28 gol, poi 37 gol ed ha chiuso il triennio con 36 reti. Ma allora perché lamentarsene o scaricarlo se fa tutti questi gol? Perché le statistiche secche raccontano poco, analizzarle ci dà maggiori spunti e chiavi di lettura.

Ronaldo segna tanto, sì, ma non è tutto oro quel che luccica. Innanzitutto il portoghese calcia di tutto e di più tra punizioni e rigori, fallendo la quasi totalità dei primi calci piazzati menzionati. Il che non va bene, sono tutte occasioni sprecate per il club che gli paga lo stipendio.

Inoltre Cristiano ha da sempre la media più alta di tiri tentati a partita, e non di poco, il che fa crollare la sua percentuale di gol per tiri. Ma soprattutto, col passare degli anni Ronaldo ha sempre più medie altissime di palloni toccati e possessi persi. Ecco, qui nasce la controversia sul perché Ronaldo segna ma nessuno lo vuole.

Per rimanere a grandi livelli Cristiano Ronaldo deve capire di non essere più il fulcro della manovra. Starsene largo in fascia come piace a lui, dribblare il difensore e svariare sono virtù che oggi fatica enormemente a sostenere. Qui nascono i molti, troppi, palloni persi per gara. E questo non va bene, anche perché fa salire i suoi compagni e li espone a transizioni negative pericolose una volta perso il possesso.

Come può rimanere un top player se va così in fatica col suo solito stile di gioco? Cambiandolo. Che gli piaccia o no CR7 deve autoimporsi una metamorfosi tattica affinché possa rimanere ai piani alti del calcio europeo e mondiale. Accettare di fare il vecchio 9, questo deve capire.

Accentrarsi, occupare l’area di rigore e farsi spazio col suo fisico, anche facendosi raddoppiare. In pochissimi hanno la sua potenza fisica, nessuno ha il suo stacco aereo. Basta starsene largo o svariare, andare piuttosto dove può determinare e cioè in area di rigore. Ma soprattutto, toccare meno palloni. A Ronaldo non occorre toccare tutti i palloni possibili, gli necessita solo di toccare quelli giusti: gli ultimi.

Giocando da vero centravanti Ronaldo può ancora determinare, nonostante un calcio che cambia e che quasi abolisce i vecchi 9. Non importa, il centravanti può ancora farlo ed i gol sono il suo biglietto da visita: accettasse il cambiamento, la metamorfosi può garantirgli ancora anni di carriera a grandi livelli.

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