Sainz entra in crisi: la Ferrari riflette sul suo futuro

Carlos Sainz è un pilota di grande livello, ma in questa stagione sono stati i momenti difficili che hanno minato il rapporto con la Rossa.

Quando si è giovani e ricchi di talento non è mai facile accettare certe direttive da parte della propria Scuderia, con Carlos Sainz che senza dubbio è uno di quelli che in questa stagione ha provato sempre e comunque a fare di testa sua.

Lo spagnolo è sempre stato molto coccolato da Mattia Binotto, con il Team Principal che ha provato in tutti i modi a farlo arrivare al livello di Leclerc, ma la differenza tra le due guida ferrariste continua a essere evidente a tutti.

Questo ovviamente ha incrinato in qualche modo il rapporto di fiducia non soltanto tra Sainz e la dirigenza della Rossa, ma allo stesso tempo anche con i tifosi che ormai continuano a vederlo sempre di più come un viziato che ha in mente solo il suo interesse e non quello della Scuderia.

Carlos Sainz (ANSA)
Carlos Sainz (ANSA)

Il possibile addio da parte di Mattia Binotto da Maranello porterebbe così a complicare ancora di più il rapporto tra le parti, con Carlos Sainz che a questo punto dovrà riflettere sul suo futuro, con il contratto che scadrà nel 2024.

Se dovesse arrivare Vasseur ecco allora che dovrebbe accettare senza se e senza ma il ruolo di secondo pilota, un compito che ha ampiamente dimostrato di non voler fare, ma allo stesso tempo la differenza con Leclerc è evidente.

A penalizzare ancora di più Sainz nell’arco del 2022 c’è la sua incapacità nel saper gestire una vettura di primo livello come la Ferrari F1-75, tanto è vero che in tutto il Mondiale sono stati ben sei i ritiri per lui.

Sainz non termina le gare: sono troppi sei ritiri in un anno

La Ferrari di questa stagione ha dimostrato di poter essere molto prestazionale nel giro singolo, ma allo stesso tempo molto inaffidabile in pista durante la gara, quindi sarebbe sbagliato dare tutte le colpe allo spagnolo.

Però non si può nemmeno negare il fatto che sei ritiri in una singola annata siano davvero troppi, soprattutto per un pilota che nel corso della propria carriera era sempre stato apprezzato per la sua abilità nel saper gestire la monoposto.

Sainz non vuole accettare il ruolo di scudiero, un po’ perché pensa di non essere inferiore a Leclerc, dato come nel 2021 ottenne la quinta posizione in classifica generale contro la settima del monegasco, e un po’ perché ha ancora quella carica giovanile che lo spinge a dare sempre di più.

Carlos però in questo momento ha dimostrato di essere un fenomeno solamente con macchine di secondo piano, dato che anche in McLaren riuscì a stare davanti a Lando Norris, ma quando il livello si alza cambia tutto.

Ora la Ferrari dovrà decidere cosa fare del figlio d’arte del mito del rally, ma anche Sainz dovrà capire che per rimanere a Maranello dovrà in tutti i modi accettare di essere solo un secondo.

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