Auto a metano, cambiare per non soccombere: che fine faranno?

Il conflitto tra Ucraina e Russia, tra le altre cose, mette in ginocchio le auto a metano. La categoria è in crisi, quale futuro spetta loro?

A fine 1997 in Italia sono arrivati i cosiddetti veicoli a gas. Le auto a metano hanno preso il sopravvento nell’ultimo periodo storico, in particolare intorno al primo decennio degli anni 2000. Oggi quel settore è in crisi nera, la categoria soffre da morire e non si conosce bene quale futuro potranno avere le auto a metano. Bisogna cambiare come fatto con le auto elettriche coi loro numerosi vantaggi, evolversi per evitare di soccombere.

Auto metano (AdobeStock)
Auto metano (AdobeStock)

Senza ombra di dubbio il conflitto tra Ucraina e Russia non ha colpito solo le popolazioni coinvolte, bensì tutto il mondo. Tanti settori hanno risentito della guerra in atto, da quello agricolo a quello di numerosi materiali, da quello automobilistico a quello siderurgico. Insomma, tanti settori e tante categorie sono stati messi in ginocchio insieme alle popolazioni colpite dai bombardamenti.

Uno dei settori più in difficoltà è quello dei veicoli a gas naturale. Meglio note come auto a metano, che nel 1997 arrivano in Italia grazie alla Fiat Marea 1.6 BiPower. Nei primi anni duemila, col picco intorno al 2010, i veicoli a gas hanno fatto la voce grossa sul mercato attestandosi come una categoria importante alla quale affidarsi.

Il metano di recente ha subito un aumento smisurato: ha raggiunto 1,766 euro al kg, con la rivale benzina che ha sforato persino i 2 euro. Dunque le alternative scarseggiano e le auto a metano sembrano non essere più una sicurezza.

Con lo scoppiare del duro conflitto geopolitico in Ucraina perfino quel settore è andato in difficoltà ed ora ci si chiede se i mezzi a metano sono ancora una soluzione. La domanda è difficile e merita una più vasta risposta che un banale sì o no.

Auto a metano KO, quale futuro? Fonte rinnovabile o elettrico

I veicoli a gas naturale non periranno né cesseranno di esistere nel breve periodo, ma indubbiamente sono in difficoltà. Tra il 2030 e il 2035 ci si è posti l’obiettivo di fermare le produzioni e conseguente circolazione di vetture ad alimentazione diesel e benzina, poi toccherà anche al gas.

In Italia per ora la svolta green sembra esser rifiutata ma il mondo lo chiede e tutti noi non possiamo tirarci indietro. Bisogna salvare il pianeta, il clima e l’ambiente facendo tutti un passo verso il futuro. L’Europa per scoraggiare l’acquisto di veicoli a benzina e diesel aumenterà le tasse in merito già dal prossimo anno.

Dunque al momento l’alternativa migliore sembrano essere le auto elettriche. In effetti lo sono, senza dubbio, ma ancora in Italia scarseggiano gli incentivi e la spesa iniziale per acquistarne una è notevole. Un cane che si morde la coda, quindi. Il futuro richiede pazienza, ma qualcosa si muove anche in chiave veicoli a gas.

Si sta lavorando affinché le auto a metano continuino a esistere, pur modificando il proprio status e diventando sostenibili. Il duro e ampio lavoro dei ricercatori sta cercando di offrire una fonte rinnovabile per il metano stesso che si chiamerà biometano. Il biometano alimenterà tutte le tipologie di mezzi in forma liquefatta oltre che gassosa.

La svolta sul metano non è ovviamente imminente, anzi, c’è tanto da lavorare in merito. Il futuro degli automobilisti è incerto e in continua evoluzione, sperando la ricerca possa portarci un domani molto prossimo a guidare in modo sostenibile.

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