Serie A, allarme razzismo: ancora cori vergognosi dagli spalti

Ennesimo episodio di razzismo in Serie A. I soliti noti al Via del Mare di Lecce hanno intonato cori razzisti nei confronti di Umtiti e Banda.

È di nuovo allarme razzismo in Serie A, ma di quello vero. Siamo abituati ad un mondo che grida allo scandalo e al politicamente corretto qualsiasi cosa accada, come quando diedero a Gattuso del razzista e dell’omofobo. Stavolta no, il fattaccio è reale ed è solo l’ennesimo di una lunga lista indecorosa. Al Via del Mare di Lecce il settore ospiti ha intonato cori vergognosi.

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LaPresse

Spesso ci troviamo a chiederci come mai la Premier League, la Bundesliga e LaLiga hanno preso il largo sulla nostra Serie A. Già, chissà come mai. In realtà basterebbe guardarsi attorno e rendersi conto di quante cose si macchiano il movimento calcistico italiano e ciò che ci genera business sopra.

Dall’indagine sui presunti brogli della Juventus ai prezzi costantemente al rialzo di DAZN la quale qualità rimane inqualificabile. Dalle dimissioni di Trentalange dall’AIA per il caso d’Onofrio alla mancata qualificazione della Nazionale al Mondiale qatariota. E poi un’altra sconfinata serie di figuracce che prevedono anche l’organizzazione del calendario e i relativi orari, la mancanza di stadi di proprietà e di qualità, i bilanci in rosso dei club.

Tante, troppe cose hanno ammalato il nostro calcio. Non ne abbiamo nominata una però, perché ci fa anche un po’ schifo e vergogna ammettere che nel nostro calcio questa piaga esista. Stiamo parlando della questione razzismo: è di nuovo allarme in Serie A.

Alle ore 16:30 di mercoledì 4 gennaio si è giocata, tra le altre, anche Lecce-Lazio. Il match, valido per la sedicesima giornata di Serie A, è terminato 2-1 in favore dei padroni di casa. Ma non è stato il risultato a scioccare gli appassionati quanto lo spettacolo indegno offerto dal settore ospiti.

Razzismo in Lecce-Lazio: Umtiti e Banda bersagliati, ennesimo scioccante episodio

Spesso sentiamo dire che “per colpa di pochi non è giusto che ci rimettano tutti!“, il che è vero. Quei pochi andrebbero presi e cacciati via dagli stadi per sempre, anche perché sono recidivi e francamente siamo tutti stufi. Questo esportiamo quindi questo siamo? No, per questo andrebbero allontanati.

Durante il match lo speaker dello stadio ha intimato al settore ospiti di stoppare immediatamente i cori razzisti che stavano lanciando. La pena? La sospensione della partita. Anche l’arbitro ha chiesto ai calciatori se fosse stato il caso di interrompere qualora fossero colpiti da quei cori indegni.

E li si è visto il campione. I cori razzisti di alcuni tifosi della lazio, non nuovi a queste indecenze, hanno bersagliato in particolare Lameck Banda e Samuel Umtiti. Ma proprio il forte difensore francese ha chiesto all’arbitro di continuare, non dando peso a quelle bestialità urlategli dagli spalti. A fine gara il presidente Sticchi Damiani si è complimentato col suo campione per questo atteggiamento.

Ho abbracciato Samuel, come faccio con tutti i suoi compagni. Quando l’arbitro ha interrotto il gioco, in attesa che lo speaker sollecitasse la fine dei cori razzisti, Umtiti ha chiesto che la partita riprendesse perché voleva rispondere sul campo agli insulti ricevuti. Ha reagito come un vero campione!“.

Ha ragione il presidente del Lecce, qui Umtiti ha fatto la vera giocata del campione dopo aver siglato un’ottima prestazione in campo. Il razzismo è una piaga sociale notevole che va combattuta quotidianamente, in tal senso anche la FIGC e la Lega Serie A dovrebbero far di più accendendo i riflettori su chi sporca il tifo laziale e chi offende dagli spalti.

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