Gareth Bale dice basta: le tappe di una carriera assurda

Dopo una carriera assurda, fatta di enormi alti e profondi bassi, si ritira Gareth Bale. L’ala gallese ha vissuto mille vite in poco tempo.

Una delle carriere più assurde di sempre, una di quelle parabole inspiegabili: picchi altissimi e discese clamorose… signori e signore, si ritira Gareth Bale. Un’ala formidabile, fisico da giocatore di football americano, velocità da centometrista e potenza di fuoco di un caccia bombardiere. Il gallese, uno dei calciatori più pagati del pianeta, si ritira a soli 33 anni dopo averne combinate di tutti i colori, belle e brutte.

Bale
LaPresse

Esistono carriere di calciatori che prendono pieghe inspiegabili. Infortuni, questioni extra campo, contratti sbagliati, rapporti compromessi, sono mille i motivi che portano un calciatore a non imboccare la strada giusta. Di esempi se ne potrebbero fare mille…

Da Fernando Torres a Javier Pastore frenati dagli infortuni, da Antonio Cassano a Mario Balotelli compromessi dal loro carattere, alla strana carriera di Gareth Bale. Ecco, immaginiamo solamente quante biografie e libri verranno scritti sulla carriera dell’ala gallese. Un personaggio unico, inimitabile, tanto forte quanto assurdo per essere vero.

Ma lo è stato, e come se lo è stato. Abbiamo visto Bale fare la qualunque nel calcio: dalle rovesciate all’addormentato in panchina, dalle discese sulla fascia al firmare contratti multimilionari. Eppure ha detto basta a soli 33 anni. Gareth Bale ci mancherà, questo è poco ma sicuro. Per chi come chi scrive è nato a metà degli anni ’90 lui sarà sempre uno dei calciatori simbolo di quest’epoca: controverso, fenomenale, breve.

Una carriera veloce, breve, talvolta inspiegabilmente. Raramente però abbiamo visto un calciatore così dominante, quasi al pari di Messi, Mbappé, Haaland e Ronaldo, anche se con caratteristiche diverse. Una vita in Inghilterra, una strana parentesi fatta di alti e bassi a Madrid, il ritorno in Gran Bretagna prima della migrazione in America. Grazie Gareth!

Gareth Bale, genio e sregolatezza: annuncia il ritiro, addio al calcio a soli 33 anni

L’atomico Gareth nasce a Cardiff nel 1989 e cresce, sin da bambino molto piccolo, nelle giovanili del Southampton. Lì si forma, comincia a far parlare di sé, fa numeri importanti nelle categorie dedicate al settore giovanile e lo notano in molti.

Con un assegno da 5 milioni di sterline se lo porta a casa il Tottenham, neanche diciottenne. E lì inizia la magia. A Londra il ragazzo si consacra, con calma, ma sin da subito fa vedere il suo talento. Dopo le prime due stagioni con qualche picco interessante esplode del tutto, facendo la differenza e siglando gol su gol a valanga.

Il 1 settembre del 2013 il Real Madrid fa il colpo: stacca un assegno da circa 100 milioni di euro e si compra l’ala gallese. Ecco, qui inizia un’altra storia. Fin lì la storia di un giovane esterno del Tottenham che ha fatto grandi cose in patria ed in Champions League, in particolare demolendo l’Inter in una gara storica dove segnerà a ripetizione facendo diventare matti gli avversari.

Al Real Madrid inizia facendo grandi cose: cinque anni di gol e giocate, una rovesciata in finale di Champions contro il Liverpool e quel famoso “gol da 100 milioni” contro il Barcellona. Poi cambia tutto: un paio di infortuni ne minano la continuità, alcune bizze per il rinnovo contrattuale gli mettono i tifosi contro.

Gareth viene fatto progressivamente fuori, gioca sempre meno e siede sempre più spesso in panchina. Inizia a sbadigliare in panchinare, a dormire, ad allenarsi meno convinto, per un periodo ingrassa anche qualche chiletto. Si qualifica con il Galles al suo secondo europeo consecutivo e lì espone una bandiera che recita le sue passioni: Galles, golf e Madrid… in questo ordine.

Da lì in poi sarà tutto in discesa, ma in senso negativo. Tornerà in prestito al Tottenham un periodo segnando anche abbastanza ma senza convincere nelle prestazioni per giustificarne un riscatto. Sei mesi fa la firma con i Los Angeles FC con i quali vince il campionato, l’ultimo acuto prima di annunciare il prematuro ritiro a 33 anni.

Chiude così una carriera pazza che conta 22 trofei totali, 5 dei quali Champions League. Primatista per gol e presenze nella storia del Galles, 11 gare e 41 gol, mentre in totale saranno 665 partite e 226 gol fatti.

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