Flop Ferrari, cosa li ha massacrati? La risposta definitiva

La Ferrari è dolorosamente calata nel rendimento negli ultimi mesi, offrendo prestazioni incolore e perdendo il Mondiale F1: ecco il perché.

Superato anche il Gran Premio di Città del Messico non rimangono che da disputare le tappe di San Paolo e Abu Dhabi, quindi è tempo di bilanci in F1 e per Ferrari il piatto piange: come si è passati dalle grandi aspettative di inizio stagione, quando la F1-75 era imbattibile, al dover rincorrere gli avversari in ogni weekend senza primeggiare mai? Finalmente abbiamo una risposta ma non vi piacerà.

Ferrari
LaPresse

Quello del 2022 è stato un grande campionato di Formula 1 anche se ammazzato dalla Red Bull e da Max Verstappen che hanno vinto sia il titolo Costruttori che il titolo Piloti, comunque sia ha generato grande spettacolo e divertito riportando sugli spalti tantissima gente e accogliendo nuovi appassionati tra le proprie fila.

La stagione è stata perfetta per Red Bull, senza neanche una sbavatura, è stata brutta in partenza per Mercedes che ha saputo però riprendersi ed è stata tutta in discesa per Ferrari… laddove la discesa era agli inferi partendo dal paradiso.

Cosa ha massacrato la Ferrari e le prestazioni dei propri piloti durante la stagione? Come si è passati dall’essere euforici e dal sentirsi imbattibili al ridimensionamento totale avuto da qualche mese a questa parte? Scopriamolo insieme.

Flop Ferrari, cos’è successo? Perché non riesce più ad essere competitiva

La stagione di Ferrari verrà analizzata alla lente d’ingrandimento per capirci qualcosa di più un giorno, perché qui veramente parliamo di un caso clinico più unico che raro con un paziente terminale che fino a ieri stava però benissimo.

E pensare che iniziava sotto i migliori auspici la stagione: i test pre campionato avevano evidenziato come il nuovo fondo fosse quello meglio funzionante dell’intera F1, cosa che aveva impedito alla F1-75 di subire l’annoso porpoising che tanto fa tribolare Mercedes, inoltre la velocità della monoposto era a dir poco impareggiabile.

Dopo le prime gare comunque sono iniziati ad arrivare i problemi per Ferrari che si è riscoperta fragile e fulminea, così a fronte di una velocità impareggiabile ci si è ritrovati per le mani una monoposto inaffidabile capace di ritirarsi cinque volte dei primi 8 GP, con l’atroce doppietta out di Baku.

Certo qualche colpa ce l’hanno anche i piloti, alla fine Sainz rimane un ottimo gregario ma di certo non un primo cavaliere come LeClerc, lui fenomenale ci mancherebbe, anche se qualche difetto l’ha evidenziato: il monegasco soffre tantissimo il dover condurre la gara perciò spesso la pole position non lo porta ad una vittoria, l’altro grande difetto è il suo non esser così superbo nella gestione delle gomme.

Ecco, quest’ultimo fa parte della triade dei grossi problemi di Ferrari, dunque sveliamo perché si ha avuto un crollo di competitività del Cavallino Rampante: la Direttiva Tecnica 39 che ha messo al bando i fondi super piatti e ultra leggeri ha fatto perdere credibilità alle monoposto, il malvagio dissipamento di calore del sistema frenante non è eccezionale e degrada le gomme della F1-75 in modo eccessivo durante la gara, la rossa non è una macchina da sparo pertanto soffre moltissimo le partenze.

Ecco svelati dunque i tre problemi di Ferrari, ma si possono risolvere? Sì, ma non lo si farà: come detto dal Team Principal Mattia Binotto a Maranello si sta già progettando un futuro vincente per il 2023, con buona pace di un 2022 lasciato lì a collezionare figuracce.

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