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Calcio

SBK, impatto violento: carriera finita per i troppi danni subiti?

Published by
Federico Isidori

La SBK rischia seriamente di perdere un suo pilota per via di un incidente di pista molto duro. Le troppe lesioni lo costringono al ritiro?

La MotoGP e la SBK, così come le loro categorie cadette, sono famose per essere tanto spettacolari quanto pericolose. I piloti ovviamente lo sanno, vivono per questa adrenalinica precarietà della sorte e per superare i propri limiti. Nell’ultima gara del Mondiale SBK un famoso e storico pilota ha subito gravi danni dopo una brutta caduta ed ora rischia la carriera.

ANSA foto

Il Mondiale SBK è terminato con la grande festa del team Ducati: la squadra firmata Aruba ha trionfato in tutte le classifiche vincendo i titoli Costruttori e Team ed anche il titolo Piloti con Alvaro Bautista. Nella grande festa generale dove il campione spagnolo in rosso veniva celebrato, c’è stato anche spazio per la preoccupazione.

Durante Gara 2 a Phillip Island, praticamente all’inizio del 18° giro del Gran Premio, in Curva 1 si è materializzato un incidente molto grave che ha interrotto la corsa. Il buon vecchio Eugene Laverty è andato a contatto con Xavi Fores: l’impatto dopo la caduta è stato violento ed il veterano nordirlandese ha avuto la peggio.

Laverty è stato cosciente sin da subito ma visibilmente compromesso fisicamente. L’ambulanza ha subito portato il centauro nordirlandese al centro medico dove la diagnosi è stata ingenerosa: frattura di anca e bacino. A 36 anni un infortunio del genere può significare una cosa sola, cioè ritiro definitivo dalle corse.

LaPresse

Per fortuna di Eugene Laverty, se così si può definire, l’infortunio a parte il dolore fisico non comporterà troppi problemi. La carriera del pilota del team indipendente BMW di SBK aveva già deciso di ritirarsi a fine stagione, diventando Team Manager della sua stessa squadra.

Un ritiro doloroso fisicamente e amaro moralmente, ma fortunatamente già deciso.

SBK, Eugene Laverty ci mancherà: sfortunato quasi campione

Eugene Laverty ci mancherà, in pista era quasi un’istituzione ormai. Anche se ormai per nulla competitivo e datato visti i suoi 36 anni, è dal 2004 che calca le piste tra MotoGP e SBK perciò è diventato una specie di totem.

Un eterno secondo, mai stato campione ma talentuoso e amatissimo centauro. Laverty è stato vicecampione del mondo in Supersport nel 2009 e 2010, medesimo risultato ottenuto nel 2013 in SBK.

Fantino di Aprilia, BMW, Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki, insomma fatta eccezione per Kawasaki e KTM praticamente Laverty ha esperienza e conoscenza tale da essere nell’immediato futuro un bravissimo Team Manager.

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