I piloti di F1 più amati di tutti tempi: nessuno mai come Ayrton Senna

Selezionare i piloti più amati della Formula 1 è un’impresa impegnativa, perché si tratta di gusti essenzialmente soggettivi. Tuttavia ce ne sono almeno 3 che dovrebbero mettere d’accordo tutti.

Gara di Formula 1 con due monoposto Ferrari
Chi sono i piloti di F1 più amati di sempre? (Pixabay)

La Formula 1 è lo sport motoristico per antonomasia, seguitissimo dagli appassionati della velocità ma anche da coloro che amano duelli, sorpassi e prestazioni ai limiti delle capacità umane.

I piloti di F1 rappresentano la crema dell’automobilismo, coloro che – scalando le varie categorie – riescono a giungere sul palcoscenico più prestigioso, e disputare così i GP più rappresentativi della storia, come quello d’Italia a Monza, quello inglese a Silverstone o l’originalissimo GP di Montecarlo.

Di seguito abbiamo selezionato 10 piloti che non soltanto hanno fatto la storia di questo sport per le vittorie e i trionfi, ma che soprattutto fanno parte dei migliori ricordi degli appassionati delle quattro ruote, vere e proprie icone intramontabili ed immortali.

Ricordiamo allora chi sono, che cosa hanno vinto e perché sono e restano così amati. E soffermiamoci in particolare su tre di loro.

I 10 piloti Formula 1 più amati di tutti i tempi

Stilare una classifica che metta davvero tutti d’accordo è praticamente impossibile, però di seguito vogliamo indicarti la nostra selezione, nella convinzione che ognuno di questi nomi sia davvero tra i più amati di sempre:

  1. Ayrton Senna
  2. Michael Schumacher
  3. Niki Lauda
  4. Lewis Hamilton
  5. Juan Manuel Fangio
  6. Alberto Ascari
  7. Fernando Alonso
  8. Gilles Villeneuve
  9. Max Verstappen
  10. Jim Clark

Come accennato, il podio di questa classifica merita un’attenzione particolare. Vediamo perché.

Ayrton Senna

Al primo posto non può che esserci il pilota brasiliano per eccellenza, Ayrton Senna autore di un record imbattibile. Da molti esperti di motori e di Formula 1 il verdeoro è considerato il più forte di tutti i tempi, per le sue abilità nel raggiungere le pole position, per la freddezza in pista, le capacità di competere al meglio con gli avversari e per un tasso di vittorie elevatissimo.

Senna vinse ben 41 delle 162 gare in cui gareggiò in Formula 1, con un tasso di successo superiore al 25%. Un vero campione che seppe conquistare tre titoli mondiali, e che è sempre stato stimato per il carisma, la gentilezza e una certa dose di riservatezza, che lo aveva all’epoca reso una figura affascinante e enigmatica.

Senna passò da icona a vero e proprio mito in quella tragica domenica del 1994, quando fu vittima dell’incidente mortale che tutti gli appassionati ricordano, durante la gara del GP di San Marino.

Il brasiliano subì un urto violentissimo – e che dopo qualche ora si rivelò letale – alla curva del Tamburello, avendo perso il controllo della sua Williams, monoposto della scuderia in cui era appena arrivato dopo aver vinto moltissimo con la McLaren.

Da quel giorno la memoria di Ayrton Senna resta vivida in tutti gli appassionati, che lo ricordano con grande affetto – anche per un gesto non noto a tutti – ritenendolo tuttora il migliore pilota della storia della Formula 1.

Michael Schumacher

Al secondo posto un pilota che ha contribuito ai successi Ferrari delle ultime decadi, ossia il tedesco Michael Schumacher che ha un figlio anche lui pilota. Dopo aver già vinto titoli mondiali di F1 al volante di una monoposto Benetton nel 1994 e 1995, di seguito replicò con il Cavallino nei campionati compresi tra il 2000 e il 2004.

Sette titoli che lo hanno consacrato nell’Olimpo dei grandissimi di questo sport, divenendo anche lui una vera e propria icona – amata dai tifosi Ferrari e rispettata dai colleghi piloti e da tutti coloro che seguono la Formula 1.

Fenomeno dei giri veloci, delle pole e dei cd. hat trick – ossia vittoria, pole e giro veloce nella stessa gara – Schumacher dopo il ritiro è stato vittima di un bruttissimo incidente, durante una giornata sulla neve il 29 dicembre 2013.

Durante una discesa fuoripista con gli sci, l’ex pilota cadde urtando violentemente una roccia con la testa. L’incidente lo debilitò fortemente e ancora oggi le fonti vicine alla famiglia, indicano che la sua guarigione resta lontana.

Gli affetti mantengono il più stretto riserbo, ma con tutta probabilità non rivedremo più lo Schumacher che abbiamo ammirato in pista e negli eventi pubblici. Proprio questo triste evento del 2013 ha ulteriormente incrementato l’affetto dei tifosi ed appassionati di sport nei suoi confronti.

Niki Lauda

L’austriaco Niki Lauda – con Schumacher e Senna – ha condiviso vicende non felici nel corso della sua esistenza. Non una morte prematura come per il caso del brasiliano, non un incidente con danni irreversibili come per il tedesco, ma un terribile sinistro in pista nel 1976, sul circuito del Nürburgring Nordschleife, di fatto gli cambiò la vita.

Niki Lauda subì infatti l’intensità delle fiamme che divamparono nell’incendio alla sua monoposto, susseguente all’incidente, ma si riprese e tornò alla gare – pur con il volto parzialmente sfigurato e segnato da quei bruttissimi momenti.

Da allora l’austriaco ebbe l’abitudine di indossare un berretto colorato per nascondere i danni subiti alla testa, che – tuttavia – non intaccarono minimamente la sua passione per i motori.

Vinse infatti un altro Mondiale con la Ferrari nel 1977 e proseguì a lungo in questo mondo, disputando diverse altre stagioni. Negli anni ’80 passò alla in McLaren, con cui vinse un altro mondiale nel 1984.

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