La grintosa tennista bielorussa, impegnata a Cancun per le WTA Finals, non ha rinunciato a qualche meritato momento di relax
Meno male che, complice la splendida cornice paesaggistica della località sede dell’ultimo atto del circuito WTA, la trasferta in Messico verrà ricordata anche per i momenti di relax trascorsi sia prima della discussa kermesse, sia tra un match e l’altro.
Già perché, in realtà, poche cose sono andate per il verso giusto, dal punto di vista tennistico, in quel di Cancun, in un’edizione delle WTA Finals che passerà alla storia come una delle più contestate. Anche da lei, da Aryna Sabalenka in persona che ha fatto sentire chiara e forte la sua voce.
“Mi pare addirittura rischioso giocare su questo campo. I rimbalzi non sono per nulla costanti e ci hanno consentito di provarlo per la prima volta soltanto 12 ore prima dell’esordio. E per appena 45 minuti. Non è accettabile quando c’è così tanto in gioco. Come me la pensano tutte le altre giocatrici, e non è certo questo che mi aspetto dalle WTA Finals“, ha dichiarato la campionessa bielorussa.
Un vero peccato che in termini di organizzazione, il circuito abbia preso un abbaglio simile. Perché ci sarebbero stati tutti i presupposti per uno spettacolo migliore di quello che, tra pioggia e raffiche di vento, le giocatrici hanno messo in campo. Tra partite ‘falsate’ dalle proibitive condizioni ambientali, e un terreno di gioco che più vischioso non si poteva, la Sabalenka ha trovato il modo di farsi scattare delle foto da capogiro.
Sabalenka da urlo col mare sullo sfondo: istantanea da numero uno
Dicevamo delle cose andate storte per l’ultima finalista degli Us Open 2023 che, oltre ad esser arrivata seconda nel suo Round Robin, si è poi dovuta arrendere ad una straordinaria Iga Swiatek, la polacca che la tallona molto da vicino nel ranking WTA, che l’ha sconfitta nettamente nel match di semifinale durato…24 ore.
Già perché, dopo aver disputato appena tre game nella tarda serata di sabato – ora italiana – le due giocatrici sono state costrette ad interrompere il match per le proibitive condizioni ambientali.Ripresa la contesa oltre 24 ore dopo, Swiatek è apparsa nettamente più pronta. Schiantando la sua avversaria e garantendosi la finale poi vinta con la Pegula.
E Aryna? La bielorusssa raccoglie i cocci di un’esperienza non indimenticabile dal punto di vista agonistico. Ma che le ha comunque lasciato in dote la bellezza di un paesaggio reso ancor più straordinario dalle sue forme. Messe in bella evidenza grazie ad un’istantanea che ha subito scatenato l’entusiasmo dei suoi numerosissimi fans. Sarà per la prossima volta, campionessa.
