Superenalotto, scattano le indagini: rubati centinaia di migliaia di euro

Un’importante vittoria al Superenalotto è stata sottratta alla sua vincitrice, con un furto che ammonta a più di centomila euro.

Una vincita al Superenalotto è sempre un evento raro, di cui si può davvero gioire. Che il premio sia di poche migliaia di euro o di qualche milione, cambia poco per il fortunato vincitore: l’emozione del momento sarà sempre tanta.

Superenalotto soldi
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Molti però fanno attenzione a non dare nell’occhio, attendendo il più possibile per andare a ritirare la vincita o, più semplicemente, giocando schedine del Superenalotto in paesi limitrofi per poi ritirare nel silenzio più totale la somma più o meno grande di denaro.

Il rischio infatti è quello di essere presi di mira da ladruncoli, organizzati o meno, che farebbero di tutto pur di portarsi a casa qualche centinaio di euro. Non serve poi specificare che, quando la vincita al Superenalotto è più alta, come nel caso di cui vi stiamo per parlare, allora i fortunati rischiano ancor più.

La vicenda ha avuto luogo a Reggio Emilia due anni fa, quando nel 2020 una donna, reduce da una vincita di un certo livello al Superenalotto, è stata derubata per centinaia di migliaia di euro. Non si era palesata pubblicamente, ma il suo errore fu un altro: vediamo quale e come si svilupparono le indagini.

Superenalotto, derubata la vincitrice: chi sono i ladri?

La quarantenne, all’epoca fresca vincitrice al Superenalotto di diverse centinaia di migliaia di euro, investì improvvisamente grosse somme di denaro in gioielli e in un’auto di lusso. Una mossa legittima, ma estremamente rischiosa: non si palesò pubblicamente, ma diede nell’occhio con uno stile di vita che cambiò di punto in bianco.

Un furto che ha portato via alla fortunata vincitrice diversi gioielli, sottratti dalla cassaforte, in cui erano conservati anche alcuni Rolex e la chiave di un’auto sportiva. Il tutto ammontava a poco più di centomila euro: solo una parte della vincita al Superenalotto.

Sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine ci finirono due vecchie conoscenze della malavita emiliana, indagati subito dopo il furto: la donna stessa, infatti, riconosceva uno dei suoi anelli rubati dalle fotografie di uno dei due uomini, il cui figlio era compagno di classe di quello della vincitrice del Superenalotto.

La donna ha continuato a dichiarare che i due sapessero chi avesse compiuto il furto: “Una banda dell’est Europa”, avrebbero detto alla quarantenne. Lei, davanti ai magistrati, ha dichiarato che i due avrebbero addirittura tentato di fare da intermediari, cercando una pricca percentuale sui soldi che sono stati richiesti alla vincitrice per riavere indietro i suoi oggetti. I due hanno sempre, continuato a negare.

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