Continua la rivoluzione per Matteo Berrettini. Dopo l’addio a coach Santopadre, la decisione è vicinissima
Ripensarci, nella settimana delle Nitto ATP Finals di Torino, mette i brividi e anche un po’ di nostalgia. Due anni fa Matteo Berrettini stava vivendo la sua stagione magica: successo al Queen’s e finale a Wimbledon, nei primi otto al mondo, il Masters al Pala Alpitour davanti alla sua gente.
Quell’infortunio, il primo di una lunga serie come abbiamo scoperto poi, però ha cambiato tutto. Tra problemi fisici e Covid in 24 mesi il campione romano ha perso tantissime occasioni anche se non ha mai perso il sorriso e vuole risalire la china.
In fondo sempre a Wimbledon, ma quest’anno battendo Alexander Zverev e lottando quasi alla pari con Carlos Alcaraz ha dimostrato per primo a se stesso di poter tornare grande. Ci stava riprovando anche agli US Open 2023 ed era pure partito forte. Poi il dolore alla caviglia e la rottura parziale del legamento contro Arthur Rinderknech hanno di nuovo cambiato tutto.
Matteoi ha provato a rimettersi in piedi, almeno per gli ultimi tornei della stagione e per dare una mano all’Italia nelle finali di Coppa Davis che saranno a fine mese sui campi di Malaga. Niente da fare, la testa e la logica gli hanno consigliato ora che sta meglio di stoppare tutto e pensare al 2024 partendo dall’Australia.
In realtà però nelle ultime settimane è arrivata anche un’altra decisione, questa molto più importante perché guarda al lungo termine. Dopo 13 anni insieme, tanti successi e una crescita professionale reciproca, ha detto addio a Vincenzo Santopadre. Una separazione forse ancora più traumatica rispetto a quella di Jannik Sinner con Riccardo Piatti, anche se in questo caso non c’è stato nessun accenno polemico ma solo messaggi di profondo affetto.
Ribaltone Berrettini: manca solo l’annuncio ufficiale per la nuova svolta
Il senso dell’addio è soprattutto nella voglia di ripartire con nuovi stimoli, dando per assodato che ormai con il suo vecchio staff ormai non ci fosse più nulla da fare per cambiare. Una scelta che con Sinner ha pagato, lo dicono i risultati ottenuti dal campione altoatesino nel 2023 con Darren Cahill, Simone Vagnozzi e gli altri che lo seguono.
Certamente sarà un nuovo inizio, anche se i tempi stringono perché Berrettini già ora deve cominciare la preparazione per il cemento australiano. Accanto a chi lo farà, visto che ormai sono già passate un paio di settimane dall’annuncio ufficiale dell’addio?
Secondo La Gazzetta dello Sport monti indizi portano in una sola direzione, verso la Svezia. Lì vive infatti Thomas Enqvist, che al momento lavora come direttore dell’ATP 250 di Stoccolma (andato in scena a metà ottobre) e vorrebbe tornare sul campo come coach.
In effetti dopo un’ottima carriera nella quale ha raggiunto il numero 4 al mondo e vinto 19 tornei, l’ex tennista svedese è stato capitano della sua Nazionale in Davis dal 2010 al 2012. Poi è stato per diverso tempo al fianco dello spagnolo Fernando Verdasco e per molto meno, ad inizio 2022, di Stefanos Tsitsipas.
Con Matteo si conoscono e si apprezzano. Era successo la prima volta durante la Laver Cup 2021 a Boston, quando Enqvist aveva affiancato Bjorn Borg nel team Europe come vicecapitano. All’epoca aveva detto di essere rimasto impressionato da Berrettini, come atleta e come persona. Oggi potrebbero ripartire insieme.
