Insigne come Icardi e Totti? “Odiano” la stessa persona

A fine stagione Lorenzo Insigne lascerà Napoli, direzione Toronto. Non è però la prima volta che l’allenatore si trova in questa situazione.

Lorenzo Insigne, storico capitano e bandiera del Napoli, a fine stagione si trasferirà a titolo gratuito in MLS, nel maggiore campionato di calcio americano anche se il club dove sbarcherà Lorenzo Il Magnifico è il Toronto FC, società canadese dell’omonima grande città. In molti hanno visto un’analogia tra ciò che è successo al capitano del Napoli e ciò che accadde a Francesco Totti e Mauro Icardi, rispettivamente capitani di Roma e Inter, quando entrambi incontrarono ad un certo punto della loro carriera Luciano Spalletti come allenatore.

Insigne Totti Icardi
LaPresse

Nell’ultimo anno di contratto Lorenzo Insigne ha scelto di andarsene a Toronto piuttosto che rinnovare e rimanere a Napoli, la città che l’ha cresciuto e idolatrato, la città dov’è nato e la squadra di calcio dov’è capitano in cui sognava di giocare fin da bambino.

Il rapporto non idilliaco, sostengono in molti, con l’allenatore della squadra Luciano Spalletti sembra poter essere una delle motivazioni che hanno allontanato Insigne da Napoli, così come accadde a Francesco Totti che fu messo da parte proprio da Spalletti nell’ultimo anno di contratto alla Roma, fino a costringere Il Capitano al ritiro dal calcio giocato.

Una storia simile accadde anche quando Spalletti era l’allenatore dell’Inter, a quel tempo toccò a Mauro Icardi sperimentare lo spigoloso carattere del tecnico di Certaldo che non si fece problemi a metterlo fuori dai titolari più di una volta, complici anche alcuni infortuni, le frizioni con la dirigenza per il mancato rinnovo e alcune vicissitudini extra campo avute con i tifosi, che culminarono con la cessione a fine stagione del bomber argentino.

Lorenzo Insigne lascia Napoli: il vero motivo

Scoraggiamo subito queste voci che sostengono in troppi, Insigne non ha lasciato Napoli per un rapporto difficile di convivenza col tecnico Luciano Spalletti, tutt’altro. Tra Spalletti e Insigne c’è sempre stato un buonissimo rapporto, tanto che più volte il tecnico toscano si è espresso in conferenza stampa ribadendo l’enorme utilità del ragazzo ai risultati della squadra e la centralità di esso nella manovra di gioco, i motivi dell’addio di Insigne al Napoli sono altri.

Innanzitutto va detto che Lorenzo insigne è un classe 1991, perciò a 31 anni è lecito che il ragazzo cerchi l’ultimo grande contratto della sua carriera ed il Napoli, nella fattispecie il vulcanico presidente Aurelio De Laurentiis, non aveva la minima intenzione di firmare un lungo e ricco contratto ad un calciatore che ha superato i trent’anni. Perciò Insigne ha lecitamente scelto di non rimanere ridimensionato a Napoli, con un contratto ridotto nella cifra percepita dello stipendio rispetto all’attuale dato che De Laurentiis ha varato una linea di gestione più sostenibile del club andando a tagliare e/o ridurre gli ingaggi grossi, andando a preferire i soldi canadesi di Tim Leiweke (patron del Toronto FC) che gli ha permesso di sottoscrivere un contratto quadriennale da circa 8.5 milioni di euro netti l’anno.

In più, se vogliamo farne un discorso puramente tecnico e tattico, va detto che Lorenzo Insigne ha sparato le sue migliori cartucce e che quindi un trasferimento all’estero in un campionato sicuramente inferiore alla Serie A com’è la MLS non sarebbe dannoso per la sua carriera, essendo l’ala offensiva di Frattamaggiore un calciatore che il pieno potenziale l’ha raggiunto ed espresso da un pezzo, perciò non starebbe arrestando alcun percorso andando a “scendere di categoria”, bensì si starebbe preparando un futuro tranquillo per se stesso e per la sua famiglia.

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