Incidente drammatico in Formula Uno: la monoposto è distrutta (Video)

Terribile incidente a Silverstone: la monoposto Alfa Romeo di Zhou si distrugge in un terribile incidente, il giovane pilota ne esce indenne.

La Formula Uno è sempre stato uno sport pericoloso ed affascinante per centomila motivi, ma indubbiamente quando monti in una monoposto sai benissimo che stai per andare ad affrontare curve a gomito guidando in ottava marcia dei bolidi che raggiungono i trecento settantotto chilometri all’ora (record detenuto da Valtteri Bottas su Williams, 2016). Tutto questo è molto bello e appassionante da vedere, quanto pericoloso da fare: ci si può far male, ci si può rimettere perfino la vita ed i casi purtroppo sono stati tanti ma fortunatamente la tecnologia ha fatto passi da gigante in tal senso, ne sa qualcosa Zhou.

incidente Zhou
LaPresse

Non si contano tragicamente sulle dita di due mani gli incidenti mortali avvenuti in Formula Uno negli anni, senza considerare quelli gravi ma che hanno risparmiato il pilota malcapitato. Va comunque detto che in un’era dove tutto è intrattenimento e lo spettacolo viene prima di tutto, nel circus delle corse si investono ancora ingenti fondi per studiare sempre soluzioni nuove che aiutino il pilota a guidare in sicurezza anche se queste possano leggermente compromettere l’esaltazione dello show.

È il caso della tecnologia Halo che quando nel 2015 fece capolino in Formula Uno, piazzandosi sulle monoposto solo per alcuni test, fu accolto malamente da diversi volti illustri della competizione tra cui Lewis Hamilton, Charles LeClerc, Nicki Lauda e Romain Grosjean: a loro detta il telaio protettivo limitava la eccessivamente la visibilità della pista, per Lauda l’Halo non restituiva l’essenza stessa del brivido delle corse e per Hamilton fu “la peggiore modifica nella storia della Formula Uno.

Il destino volle che proprio loro tre, tra gli altri innumerevoli, furono salvati dalla tecnologia Halo nel tempo e tutti si ricredettero in merito diventandone poi grandi fan: a LeClerc il telaio triplo in titanio salvò la vita in Belgio nel 2018 dopo un brutto indicente con Alonso, ad Hamilton salvò la vita in Giappone nel 2019 quando lo protesse mentre velocissimo uno specchietto rotto dalla monoposto davanti schizzò contro la sua e l’Halo lo deviò, a Grosjean ha salvato la vita nel 2020 quando in Bahrein resistette al poderoso urto con il guardrail, nel 2021 a Monza toccò nuovamente ad Hamilton ringraziare l’Halo dato che impedì alla ruota di Verstappen di schiacciargli la testa ed infine settimana scorsa è stato Zhou Guanyu a dover ringraziare caldamente il progresso tecnologico dopo che la sua monoposto ha visto cedere il roll-bar, si è cappottata e fatta circa sessanta metri sottosopra prima di urtare violentemente contro il cemento delle tribunette.

È stato sicuramente un miracolo, ma di tecnologia, e perfino chi ha fede in un Dio lassù riconoscerà che più che per l’intervento divino oggi Zhou Guanyu si prepara ad affrontare sano e salvo il prossimo weekend di corse senza un graffio solo grazie al progresso della tecnologia che ora c’è all’interno delle monoposto, su tutte la protezione Halo.

Il giovane pilota di Alfa Romeo è rimasto sfortunatamente coinvolto in un contatto subito da terze parti in avvio di corsa quando neanche arrivati alla prima curva una toccata tra Gasly e Russell ha finito per coinvolgere anche Ocon, Tsunoda, Albon ed il povero Zhou che ha visto la morte in faccia.

George Russell dopo l’incidente è sceso dalla sua monoposto fiondandosi immediatamente vicino l’Alfa Romeo di Zhou per accertarsi delle condizioni del giovane pilota cinese, anche il compagno di squadra Valtteri Bottas non si è dato pace ai box fin quando non ha ottenuto risposte circa le condizioni del compagno di scuderia.

Zhou salvo per miracolo: cos’è l’Halo?

Dopo i primi venti minuti di panico e fiato sospeso sono arrivate le prime buone notizie: Zhou è illeso, un po’ acciaccato sì ma è uscito indenne da una monoposto che dieci anni fa l’avrebbe restituito privo di vita.

E se oggi possiamo sorridere e tirare un sospirone di sollievo lo dobbiamo al progresso tecnologico attuato in Formula Uno grazie allo stanziamento di ingenti fondi per la ricerca, si stima che su quaranta incidenti gravi anche solo un’invenzione come l’Halo salverebbe la vita ad almeno il 17% delle potenziali vittime della Formula Uno: chissà che en sarebbe stato se all’epoca Bianchi, Senna, Villeneuve, Ratzenberger e tanti altri, troppi, avessero avuto anche loro questa protezione.

L’Halo è un’invenzione tecnologia ideata e promossa direttamente dalla FIA, testata dapprima nel 2015 e diventata poi d’obbligo solo nel 2018 in Formula Uno e al 2021 è presente sulle monoposto fino in Formula 4 per fortuna.

L’Halo è un componente di titanio di circa nove chilogrammi posto intorno alla testa del pilota e collegato in tre punti da tre staffe al telaio della monoposto, il sistema non è sviluppato dai team ed è identico per tutte le scuderie e monoposto.

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