Superenalotto, in 60 diventano milionari: ecco dove

Una storia che ha del clamoroso, del tutto made in Italy: circa sessanta persone sono diventate milionarie grazie al Superenalotto.

Una vincita epocale, quella che ha coinvolto 25 quote del Superenalotto e che, a quanto pare, è stata ripartita per 60 persone. Questo perché il sistema stesso è stato sottoposto ad una rivendita in “mini-quote” che hanno coinvolto ancor più giocatori.

Superenalotto
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Solo voci di corridoio però, perché dell’identità dei vincitori si sa poco o niente. Qualcuno suppone addirittura che intere famiglie abbiano ripartito le quote in frazioni minori e se ne siano prese diverse, con vincite che ammonterebbero, ovviamente, anche ad una somma maggiore del valore di ogni quota del Superenalotto, pari a circa due milioni e mezzo.

Superenalotto, la clamorosa vittoria a Sperlonga

La vincita a cui ci riferiamo risale all’ottobre del 2010 e riguarda Sperlonga, un comune in provincia di Latina. A rilasciare la maggior parte delle dichiarazioni fu il figlio del proprietario del fortunatissimo tabacchino: “I vincitori li conosco tutti, personalmente, e posso solo dirvi che se lo meritano”, disse il ragazzo, che poi aggiunse: “Tra loro ci sono anche milionari, che grazie a me saranno ancora più ricchi”.

Altri, invece, hanno specificato: “Tra le famiglie che hanno vinto il premio del Superenalotto, ce ne erano almeno tre che ne avevano davvero bisogno”. Nessuno, però, parlò. L’obiettivo, chiaramente, fu quello di evitare sia i mass media e i social dell’epoca, ma anche interessi pericolosi come quelli che avrebbero fatto rischiare loro il furto.

Le malelingue ovviamente non persero tempo all’epoca per dare giudizi o ipotizzare chi avesse goduto di una fortuna sfacciata al Superenalotto. Nel giro di qualche giorno, però, alcuni vincitori vennero allo scoperto, come tre amici: “Sì, abbiamo vinto, comprando una quota in tre: 8 euro a testa per incassarne più di ottocentomila a persona”.

Una delle vittorie più alte della storia del Superenalotto dunque, che continua a rimanere viva nella memoria collettiva anche a distanza di più di dieci anni ormai: chissà se prima o poi qualcuno riuscirà a battere questa cifra record.

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