Jorge Martin come Jekyll e Hyde: ecco cosa frena il ducatista

Che succede a Jorge Martin? Un attimo vola ed un attimo frena, talvolta cade e alle volte sigla la pole position: pare ci sia una risposta.

Essere altalenanti non è necessariamente un male, ti limita certamente nella costanza di risultati ma quantomeno significa che talento per eccellere c’è e che bisogna solo capire come farlo uscire più frequentemente: l’esempio più lampante di Dr Jekyll e Mr Hyde nella MotoGP è Jorge Martin, pilota Ducati del team satellite Pramac che non riesce ad essere costante ed ora sappiamo perché, e su questo dovrà lavorare.

Jorge Martin
LaPresse

Si potrebbero fare nomi e nomi per ore di atleti e sportivi formidabili che nella costanza sono spesso mancati, mostrandosi come talenti acerbi o discontinui che un giorno ti mandano in paradiso ed un altro sembrano svogliati e poco sul pezzo: è il compromesso storico del genio talentuoso che non riesce ad incidere con continuità.

Dal calcio con Luis Muriel e Antonio Cassano alla Formula Uno con James Hunt e Clay Regazzoni, da Ben Spies a Jorge Martin in MotoGP. Avete capito bene, Jorge Martin, l’attuale pilota di Pramac Racing team satellite di Ducati che a quanto pare fatica ad essere tanto continuo quanto talentuoso.

Il giovane pilota spagnolo di Pramac Racing è molto talentuoso tanto che un anno fa da esordiente in MotoGP fu insignito a fine stagione del premio Rookie Of The Year, quest’anno andato a Marco Bezzecchi, e che ci crediate o no al suo esordio assoluto nella classe regina delle due corse fece meglio di quanto fatto quest’anno con un anno d’esperienza ed un premio in più a curriculum.

Difficile spiegarlo, siamo probabilmente davanti ad un altro esempio di Dr Jekyll e Mr Hyde, un altro brillante talento altalenante che deve trovare il modo di far fruttare le sue qualità con maggiore continuità: forse alcuni spunti in merito ce li ha dati la gara del Gran Premio di Sepang, inoltre va comunque tenuto conto del fatto che il ducatista spagnolo è pur sempre un classe ’98 e può succedere alla sua età di non essere già un martello pneumatico (o non esserlo sempre).

Jorge Martin, talento altalenante: ecco cosa non va

Un 2021 migliore di un 2022, nonostante un un anno di esperienza in MotoGP, come lo spiega?

Jorge Martin ha chiuso il Motomondiale 2021 al nono posto della Classifica Piloti siglando tre podi e ottenendo una vittoria al GP di Stiria, saltando quattro gare per infortunio e finendo al tappeto in altrettante; nel 2022 è decimo, non ha mai vinto ed è andato tre volte a podio, finendo sulla ghiaia in ben cinque occasioni.

Nell’ultimo Gran Premio ha perfino siglato la pole position, quarta stagionale e seconda consecutiva, prima di finire sulla ghiaia nonostante fosse primo e anche con discreto margine: ecco, forse è proprio quello il problema, l’eccessiva voglia di fare che ti porta a strafare quando sei giovane, quell’irrefrenabile istinto che ti porta a voler dimostrare a tutti che sai essere velocissimo ed imprendibile.

Ciò che sta rallentando Martin sono l’inesperienza, la foga, l’irrequietezza e la frenesia, cose che non lo fanno correre tranquillo e lo deconcentrano alterandolo. A tal proposito si è espresso lui stesso con grande lucidità: “Sono entrato in curva troppo forte, volevo la vittoria: in queste condizioni è facile commettere errori, tutta esperienza, è una lezione per il futuro“.

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