Che problema ha Lukaku? Il Belgio ne sa qualcosa

Ha dell’incredibile quanto successo nel Gruppo F. Il Belgio va fuori dal Mondiale per i troppi errori di Lukaku: troppi limiti per il bomber!

Senza alcun dubbio possiamo dire che il Belgio non era tra le favorite per vincere il Mondiale in questa edizione. La Nazionale allenata da Roberto Martinez se ne va a casa subito al primo turno, eliminata malamente in un girone dov’era largamente favorita. Il CT è sotto accusa per mille motivi così come lo sono i calciatori, ma più di tutti nella bufera c’è finito il centravanti nerazzurro Romelu Lukaku.

Lukaku
LaPresse

All’inizio del Mondiale qatariota tutti avevano ben chiaro in mente le favorite per la vittoria finale: Spagna, Brasile, Francia e Inghilterra su tutte. In secondo luogo c’era, tra le altre, senza ombra di dubbio anche il Belgio che pur non essendo una rosa incredibile porta tra le sue fila cognomi illustri.

Non una Nazionale di primissima fascia, ma comunque una rappresentativa che schiera Courtois, Alderweireld, Vertonghen, Witsel, Tielemans, De Bruyne, Carrasco, Lukaku e Mertens. Sapete cos’hanno in comune molti di questi calciatori e altri che non abbiamo menzionato? Esatto, sono quasi tutti datati e molti a fine carriera.

Kevin De Bruyne l’allarme lo aveva lanciato subito, quasi suggerendo al CT Martinez di convocare nuove leve ma così non è stato. Qualche giovane tra i convocati c’era in realtà ma si è seduto in panchina per tutto il percorso. I tifosi se la sono presa ferocemente col CT Roberto Martinez per il non gioco espresso, la lentezza della manovra e le scelte fatte in formazione.

Assenza di gioco e scelte incomprensibili hanno pesato sulla clamorosa eliminazione del Belgio dal Gruppo F, dov’era largamente favorito per passare come primatista, così come hanno pesato gli innumerevoli e imbarazzanti errori fatti sotto porta da un irriconoscibile Romelu Lukaku.

Lukaku, quanti errori: tutti i limiti che l’hanno portato a sbagliare tanto

L’eliminazione del Belgio, così come quella della Danimarca e della Germania, è indubbiamente un flop inatteso. Al CT Martinez sarebbe bastato ringiovanire un po’ l’11 titolare e fidarsi meno di un gruppo storico arrivato a fine corsa.

Dallo spogliatoio sarebbe anche emerso, seguendo quanto si legge su La Repubblica, che tra molti calciatori non scorra buon sangue. C’è chi avrebbe battibeccato, chi sarebbe venuto alle mani, chi si è risposto e contro risposto piccato in conferenza stampa e ai microfoni dei giornalisti presenti.

Ma ai tifosi interessa il campo, così come agli analisti. In campo la squadra è apparsa lenta e svogliata, in via di dismissione e con poche idee di gioco anche mal applicate. Su tutti Romelu Lukaku è sembrato molto più che in difficoltà. Nella gara decisiva contro la Croazia il bomber nerazzurro ha fallito quattro nitide occasioni da gol, sparando una cannonata sul palo a portiere battuto e tirando tre volte fuori sotto porta.

Una forma fisica non perfetta, i troppi infortuni subiti dall’estate ad oggi, lo scorso campionato passato per metà in panchina. Possiamo trovare mille alibi a Lukaku e ci sono, come esistono altrettanti limiti.

Quando schierato da solo in attacco il bomber dell’Inter si dimostra spesso spaesato: la sua tecnica individuale è discreta, ma a fronte di una mole fisica importante diventa complicato reggere l’attacco in solitudine se raddoppiatagli addosso la marcatura. Martinez l’ha spesso schierato, al Mondiale come in passato, sostenuto da due trequartisti che per natura svariano e giocano coralmente ma a cui manca l’affondo.

Lukaku necessita di un compagno di reparto, un collega di fiducia col quale scambiare e duettare. Per questo si è trovato così bene con Lautaro Martinez e per gli stessi motivi ha faticato a sorreggere da solo gli attacchi di Manchester United, Chelsea e Belgio.

Romelu Lukaku ha 29 anni e pertanto potrà ancora presenziare sia ai prossimi Europei che ai prossimi Mondiali. Il CT Martinez allora non ci sarà, avendo rassegnato le dimissioni al termine della gara contro la Croazia. Il Belgio dovrà rifondarsi e dovrà promuovere un CT coraggioso, uno che faccia scelte importanti e che poti i rami secchi.

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